10.31.2005

SuperMario Bross


Carissimi conterranei* (e non),

Vediamo se avete fatto i compiti per casa!
Chi di voi è andato a rivedere come si gioca a Super Mario Bross alzi il dito (l'indice, per favore, Frank).
Potete pure imbrogliare, tanto non vi vedo...
Super Mario Bross è Tonino o' Scassatore, l'omino tuttofare che il vicino di casa, proprietario della casa in cui vivo, chiama per fare le riparazioni.
Altezza media, corporatura media, pancia media, licenza scuola media, baffi medi, faccia da medium, tuta da idraulico. La fotocopia vivente di Super Mario!
Non l'ho mai visto in piedi, come tutti i comuni mortali, ma solo: sdraiato sotto il lavandino, spaparanzato sul tetto a pulire la grondaia, tuffato dentro il motore della Volvo del vicino, spiattellato nel cortile a lastricare un passaggio, appeso su un albero a potare i rami.
Inoltre, quando mangia il fiore, può sparare e saltare più in alto.
A proposito, ragazzi, che ne dite di chiamarlo per sistemare la casa di Tizzano???
Ha sempre un sorriso Durbans appiccicato sul volto, ché pare gli abbiano fatto un contratto pubblicitario e c'ha pure una profonda voce da Babbo Natale!
"OhOhOhOh, Dante... How are you?... Ohhhh! goooooood!!!"
Ogni volta che mi vede mi promette sempre di assaggiare il caffé espresso che puntualmente gli offro, ma ha sempre una scusa pronta (chissà poi come mai?), recitata con un sorriso e una risatina da politico navigato:
-No grazie, ho appena mangiato una banana! Ma la prossima volta...
-No grazie, ho appena cominciato a ricostruire il tetto, ma la prossima volta...
-No grazie, ho appena finito di ricostruire il tetto, ma la prossima volta...
-No grazie, ho appena finito di tracannare una birra, ma la prossima volta...
-No grazie, ma ho appena finito di conquistare il mondo, ma la prossima volta...

La prossima volta... voto LUI alle primarie! Tanto, promessa per promessa...

E così il nostro Tonino, che di vero nome fa Silvio o Romano, a seconda che siate di sinistra o di destra, (comunque, Mike per gli amici), non ha ancora assaggiato il mio caffé!
Vabbè sarà per un'altra volta. O quella dopo. O quella dopo. O quella dopo. O quella dopo...
Vorrei ora chiudere parlando in poche righe di un argomento molto delicato: il modo di vestirsi degli americani (o meglio, dei clevelandesi).
La scala che regola il grado di copertura di una persona non è, come nei paesi più civilizzati che adottano le norme ISO, il fatto che faccia freddo o no, bensì il fatto che ci sia o no un benché minimo raggio di sole. In più, pare che adottino metriche diverse dall'anca in su o in giù.
Risultato: con 15 gradi, e un piccolo barlume di luce, molti vanno in giro vestiti come segue per la parte superiore del corpo:
- magliettina della salute anni '20;
- felpa lanosa della squadra di football americano "Brown" dello stesso colore del valore tecnico della squadra stessa;
- giacchettina impermeabile 'tengo perfino le mitragliate'

e come segue per la parte inferiore:
- pantaloncini CORTI appena sotto le chiappe;
- infradito!

Tutti barcollano in avanti a causa dello spostamento netto del baricentro del corpo verso l'alto.
Io invece sto barcollando dal sonno, quindi smetto e vado a dormire.

Questa è stata una puntata corta.
Cercherò quindi di non aspettare sempre le domeniche notti per fare i resoconti, ma, d'ora in poi, se ci riesco, magari faccio anche degli infrasettimanali.

Buona settimana a tutti,

Dante

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* Molisani inclusi

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