10.31.2005

SuperMario Bross


Carissimi conterranei* (e non),

Vediamo se avete fatto i compiti per casa!
Chi di voi è andato a rivedere come si gioca a Super Mario Bross alzi il dito (l'indice, per favore, Frank).
Potete pure imbrogliare, tanto non vi vedo...
Super Mario Bross è Tonino o' Scassatore, l'omino tuttofare che il vicino di casa, proprietario della casa in cui vivo, chiama per fare le riparazioni.
Altezza media, corporatura media, pancia media, licenza scuola media, baffi medi, faccia da medium, tuta da idraulico. La fotocopia vivente di Super Mario!
Non l'ho mai visto in piedi, come tutti i comuni mortali, ma solo: sdraiato sotto il lavandino, spaparanzato sul tetto a pulire la grondaia, tuffato dentro il motore della Volvo del vicino, spiattellato nel cortile a lastricare un passaggio, appeso su un albero a potare i rami.
Inoltre, quando mangia il fiore, può sparare e saltare più in alto.
A proposito, ragazzi, che ne dite di chiamarlo per sistemare la casa di Tizzano???
Ha sempre un sorriso Durbans appiccicato sul volto, ché pare gli abbiano fatto un contratto pubblicitario e c'ha pure una profonda voce da Babbo Natale!
"OhOhOhOh, Dante... How are you?... Ohhhh! goooooood!!!"
Ogni volta che mi vede mi promette sempre di assaggiare il caffé espresso che puntualmente gli offro, ma ha sempre una scusa pronta (chissà poi come mai?), recitata con un sorriso e una risatina da politico navigato:
-No grazie, ho appena mangiato una banana! Ma la prossima volta...
-No grazie, ho appena cominciato a ricostruire il tetto, ma la prossima volta...
-No grazie, ho appena finito di ricostruire il tetto, ma la prossima volta...
-No grazie, ho appena finito di tracannare una birra, ma la prossima volta...
-No grazie, ma ho appena finito di conquistare il mondo, ma la prossima volta...

La prossima volta... voto LUI alle primarie! Tanto, promessa per promessa...

E così il nostro Tonino, che di vero nome fa Silvio o Romano, a seconda che siate di sinistra o di destra, (comunque, Mike per gli amici), non ha ancora assaggiato il mio caffé!
Vabbè sarà per un'altra volta. O quella dopo. O quella dopo. O quella dopo. O quella dopo...
Vorrei ora chiudere parlando in poche righe di un argomento molto delicato: il modo di vestirsi degli americani (o meglio, dei clevelandesi).
La scala che regola il grado di copertura di una persona non è, come nei paesi più civilizzati che adottano le norme ISO, il fatto che faccia freddo o no, bensì il fatto che ci sia o no un benché minimo raggio di sole. In più, pare che adottino metriche diverse dall'anca in su o in giù.
Risultato: con 15 gradi, e un piccolo barlume di luce, molti vanno in giro vestiti come segue per la parte superiore del corpo:
- magliettina della salute anni '20;
- felpa lanosa della squadra di football americano "Brown" dello stesso colore del valore tecnico della squadra stessa;
- giacchettina impermeabile 'tengo perfino le mitragliate'

e come segue per la parte inferiore:
- pantaloncini CORTI appena sotto le chiappe;
- infradito!

Tutti barcollano in avanti a causa dello spostamento netto del baricentro del corpo verso l'alto.
Io invece sto barcollando dal sonno, quindi smetto e vado a dormire.

Questa è stata una puntata corta.
Cercherò quindi di non aspettare sempre le domeniche notti per fare i resoconti, ma, d'ora in poi, se ci riesco, magari faccio anche degli infrasettimanali.

Buona settimana a tutti,

Dante

----------------
* Molisani inclusi

10.26.2005

LA GRANDE MELA!


Ladies and Gentlemen,

ho l'onore di presentare, a chi non c'è mai stato...

NEW YORK

ovvero...

LA REGINA DELLE CITY
IL CENTRO DEL MONDO
L'IMPERATRICE DELLE MACEDONIE...

LA GRANDE MELA!!!

vista dal cuore delle sue fette: Manhattan!
e non cercate di vedere dove si trova Manhattan guardando sull'atlante mondiale come ha fatto mia zia, che non riusciva a trovarlo perché ella non sapeva che Manhattan è:
il cuore di NEW YORK,
il centro nevralgico (anzi nevrastenico) dell'economia mondiale
la babele della multietnicità
la dedalo dell'urbanistica mondiale
la Dodona delle città Macedoni (quest'ultima non vuol dire una mazza ma suonava bene! eppoi... scusate la cultura!!!)
Vabbé passiamo oltre... questa era scadente...

Arrivo con Asta all'aeroporto NEWARK di New York: il tempo ci sorride! Anzi, ci ride! E ci ride talmente tanto che piange: piange quasi 2 mm di acqua all'ora, e noi siamo soltanto con una giacchettina leggera stile Miami Beach! Ma Asta, da buona finlandese, provvede subito, e dal suo mini zainetto delle foreste nordiche tira fuori due giacche impermeabili, un ombrello che ha incredibilmente passato il controllo sicurezza all'aeroporto, due paia di scarponi da pesca, due canne e un chilo di esche. Durante il tragitto dall'aeroporto all'albergo, abbiamo pescato 3 salmoni e due sardine. Ci siamo tenuti i salmoni e abbiamo ributtato in acqua le sardine, perché tenere due piccole bambine di Orgosolo con noi è paragonato a rapimento. Ed è meglio non giocare con le stesse armi dei sardi...
Arriviamo nella hall dell'albergo: passiamo attraverso la porta girevole e io mi trovo ancora fuori!!! Sento da dentro Asta che dice: "180, non 360!!!".
Allora ritento e stavolta va meglio: 180 gradi e... altri 100 gradi all'interno dell'albergo: escursione termica fenomenale: anche i salmoni che abbiamo pescato cominciato a boccheggiare. Ah! Sì... mi ero scordato di metterli in acqua.
Descrizione dell'Albergo:
- Albergo stile ottocentesco con hall di 2 piani e lampadari da 3000 kW l'uno: i camerieri erano tutti abbronzati
- Vari omini in giacca e cravatta. Classici da figurine Panini: il cuoco celo, la cameriera è doppia, ecc...
- Non vi parlo dell'autista dello shattle fra albergo e aeroporto... tanto ormai sapete com'è fatto
- Camera al 36° piano: pescato dal balcone un satellite geostazionario
- Bar, ristoranti, palestra, sala da pranzo, sala da thè, sala da gioco, sala da biliardo e sala delle torture
- Cameriera (deve essere la sorella di qualche autista) che ci disturba mentre dormiamo chiedendoci se abbiamo visto un ferro da stiro!
- Ho visto un ferro da stiro che cadeva dal 38° piano.
Appena sistemati in camera, siamo usciti dall'albergo e abbiamo visto un buco a forma di triangolo abbastanza profondo. E una cameriera che cercava qualcosa.
Davanti a noi, ad una distanza di soli 2 isolati, si ergeva imponente quello che fino all'11 settembre del 2001 era il secondo (o terzo) palazzo più alto degli USA, e ora è il primo. Un po' come quando qualcuno vince la maratona alle olimpiadi perché qualche pazzo colpisce il primo della gara! (uhm... penso che sia effettivamente successo!!!). Questo vincitore delle maratone verticali è l'Empire State Building, inaugurato nel '31 dopo solo 14 mesi di lavoro. Orgoglio della razza americana e simbolo dell'ascesa mondiale della Grande Mela. Da lassù tutto è piccolo, anche Bush. Anche l'America stessa.
La vista è una delle più belle che si possano immaginare! Lo Spettacolo in persona!
I controlli per salire sono imponenti. Code di 2 ore per poter arrivare in cima (gli ascensori viaggiano a circa 3 piani al secondo). Talmente imponenti che se compri il biglietto comprensivo del cinema dinamico, salti la coda e... udite udite: anche i metal detector!!! Un colossale baco di sicurezza!!! E infatti noi siamo arrivati in cima in meno di mezz'ora.
Quando siamo scesi ci siamo accorti che in verità Bush è piccolo anche da terra...Abbiamo preso la metropolitana (dove abbiamo trovato il ferro da stiro della cameriera) e ci siamo diretti verso Time Square (in verità solo 1 fermata), il posto più IN centro di Mahnattan. Luci, Schermi giganti multicolore, Taxi gialli, Musi gialli (anche qui), negozi e gente, gente, gente a non finire.

Ora taglio perché mi hanno detto che sono troppo lungo...

Altre cose da fare, che noi abbiamo fatto, quando visitate Manhattan sono:
- Statua Libertà. Non è uscita con noi la sera perché era impegnata.
- Ponte Brooklin. Di gomma.
- Assistere ad un Musical a Broadway.
- Correre (beh... in verità abbiamo solo camminato...) a Central Park
- Chiaccherare coi drogati, i rapitori, i maniaci, i pazzi e gli autisti di central park,
- Visitare il Metropolitan Museum,
- Mangiare a Chinatown e passeggiare per Little Italy (non fate il contrario perché rischiate di scomparire in uno scantinato cinese e di spendere un capitale in un ristorante italiano)
- Fare shopping da Macy's: i più grandi magazzini del mondo (molto economici, per giunta!)
- Lasciare per mancia alle cameriere 10$ e un nuovo ferro da stiro.

Ok!

per il momento è tutto,
la prossima volta parlerò delle cose che ho tralasciato in questa email e che vi avevo già anticipato nelle precedenti.

Viva la Macedonia!

A presto,

Dante

10.17.2005

La settimana più noiosa...

Carisimi tutti!

questa settimana è stata la più noiosa della mia permanenza negli USA, fino a venerdì. Infatti, essendo l'ultima settimana del corso di inglese, ed essendo quest'ultimo strutturato come un corso scolastico con diverse materie (grammatica, preparazione TOEFL, conversazione avanzata, ecc...), ci sono stati tutti gli esami finali, che ho passato devo dire brillantemente. Il mio score finale è stato di 3.35 su 4. Come nota aggiuntiva, le insegnanti hanno rilevato che il mio inglese "rivela un accento fortemente marcato, tipico dei parlatori italiani". Ma se io parlo con forte accento, vorrei far osservare che gli americani NON sanno parlare l'inglese. L'americano medio è obeso perché, oltre ai panini con burro di maiale e sugo di strutto, si mangia anche il 70% delle parole. Esempio, da un fast-food:
ragazza al bancone: "dstiar?"
io: "sorry?" (scusi?)
"dstiar?"
"what???" (che cosa???)
3a volta "dstiar???" (cominciando a spazientirsi)
nota: era palese che non ero americano.
4a volta "dstiar or tkwei?"
"??????" ma cos'è... arabo?
ad un certo punto, un mio compagno di corso italiano in fila dietro di me mi avverte: "Rispondi dstiar! ha detto: "do you stay here or take away? (stai qui ho porti via?): l'ho imparato a mie spese!"
????
Alla faccia della contrazione verbale!!!
Risultato... uno studia inglese per un mese; poi, appena finito, credendo di avere il mondo sotto i piedi, va in un normalissimo fast-food e invece di ricevere un vassoio con un cheeseburger, patatine e aranciata, si ritrova un SACCHETTO con dentro un cheesburger (questo almeno l'ho indovinato) e un bicchiere di succo color rosa fosforescente uguale a quello usato da quelli dell'ANAS per fare le segnalazioni stradali sulla MI-BO a gennaio nel bel mezzo della nebbia padana! Un tal colore l'ho visto solo al San Raffaele di Milano sezione fluorangiografia.
Per non parlare del gusto: caramella zucchero fragola mandarino gommoso colla chewingum panna. Un sorso, e ingrassi come un porco. Due, e al confronto un porco è
magro come le lische di un pesce.
Al terzo sorso i porci vengono a chiderti pietà, ché stanno morendo di fame.
Comunque sia, l'americano medio, quello che non sa che esiste un inglese parlato da tutto il resto del mondo diverso dal suo, non ti aiuta assolutamente a farsi capire. Forse non sa neanche che esiste un MONDO, fuori dal suo! Forse questo è il motivo per cui vengono eletti al governo certi Signori come i vari Giorgio Arbusto, ecc... (suggerimento, prendete un dizionario ING-ITA e guardate come si dice Arbusto).
A proposito, avete mai provato a tradurre i nomi di marche americane in italiano?
Pensate, solo per fare un'esempio col computer... voi probabilmente (a parte Franco che usa Linux) starete leggendo questa email sul sistema operativo Finestre XP, con un programma che si chiama Sguardo (questa in verità non l'ho capita). Scrivete le lettere con Parola, fate i calcoli con Celletta e, per chi usa i sistemi di disegno 3D al Politecnico, progetta con LavoroSolido o con AngoloSolido. Io stesso lavoro con un programma di gestione delle regole di progettazione che si chiama FlussoDiRegole!
Ma che inventiva hanno gli americani? Forse solo quella di storpiare i nomi già esistenti? (Ricordate le "Tre Sorella"?)
Cambiamo argomento.
Quello che mi ha salvato al fast-food è Giulio, un bergamasco tifoso milanista e atalantino di quelli del tipo "va-a-lavurà-barbùn".
Il suo inglese è praticamente bergamasco d'alta montagna tradotto in inglese. Malato di calcio fino alle ossa, ieri cercava un bar che facesse vedere il Milan!!!
Qui? Negli USA? ma figuriamoci! Qui non sanno nemmeno cosè il calcio (per fortuna...)! Però rompono i c******i col football! Anche sulle lattine di carne (vi ricordate la disquisizione sui prodotti americani?) ti chiedono di rispondere a domande del tipo: di quante libbre è ingrassato X Y, pilone del Chicago Bulls mangiando un piatto di pasta col sugo di fragole e montone il 23 novembre del 1956? Chi indovina vince 10 secondi di telefonata gratuita con lui! Che c**o! Però i centralini telefonici vanno in overflow! Misteri dell'America, un Paese dove il 100% della popolazione sa rispondere a domande del tipo di quante libbre è ingrassato X Y, pilone del Chicago Bulls mangiando un piatto di pasta col sugo di fragole e montone il 23 novembre del 1956 e che invece se chiedi qual è la capitale d'Italia ti rispondono con una precisione geografica pari a quella delle loro bombe sganciate in Iraq! Però tutti gli americani vogliono andare in Italia!
Ci sarà un perché!!!
Ho detto all'inizio che questa è stata la settimana più noiosa fino a venerdì. Venerdì, infatti, dopo il party di fine corso d'inglese, sono partito con Giulio ed un altro ragazzo per Chicago in macchina (6 ore di guida e di classifiche di serie A e B!).
Chicago è una città stupenda! Ci sono molti grattacieli moderni, negozi e locali dove divertirsi. Ma pensate un attimo: immaginate di spiaccicare i grattacieli al suolo. Che cosa rimane? Una città con case moderne, negozi e locali. Praticamente Milano. Anzi, peggio perché almeno Milano ha dei bei palazzi storici!
A Milano... ahem... Chicago, avevamo un'albergo con servizio gratuito di navetta per il trenino che ci avrebbe portato in centro. Indovinate un po' chi era il conducente???
BRAVI!!! Avete indovinato! L'altro fratello gemello di Bob Marley, quello che ci ha accompagnato al Niagara!!! Omone nero capeli rasta e sigarone in bocca (quando non guida)!
Ogni volta che sali ti dice, CON UNA VOCE ACUTISSIMA DA BAMBINO E FARFUGLIANDO CON LE EFFE: "Fao! io Fono Jeffry! Come Ftai?"
"Bene, grazie. e tu?"
"Anch'io, graFFie!"
Poi comincia a guidare come un pazzo e in 3 minuti netti sei già sul trenino.
Da notare che tutti gli americani, quando vedono qualcuno passare per strada, ti dicono sempre "Ciao! Come stai?" anche se non li conosci. Ma forse di questo vi avevo già parlato.
Vorrei spendere anche due parole sul modo di vestirsi degli americani, ma credo che scriverò di questo la prossima settimana.
A proposito: la prossima settimana manderò l'email di mercoledì, perché arriva Asta e non avrò molto tempo per scrivere!

Ciao a tutti e...

see you soon!


Dante

10.10.2005

Brrr... che freddo!!!


Attenzione!



Comunicato Stampa.



A causa di imprevisti meteorologici l'intera serie di "Un Dante al sole..." non andrà più in onda a partire da questa puntata, ma verrà sostituita dalla mini-serie:

"l'uomo di ghiaccio".

Eh sì... perché finalmente (si fa per dire...) sta arrivando il grande freddo! Di botto!

Bollettino meteorologico:

Mercoledì 29 gradi, sole

Giovedì 25 gradi, sole

Venerdì 10 gradi!!! pioggia e vento.

temperatura in calo come wall street! chi ha scommesso su un bel w-e ha perso e si è preso una bella fregatura. anzi una bella freddura!

meno male che l'insegnante di Inglese mi ha incoraggiato subito:

"Ciao Cindy, che brutto tempo oggi"

"Questo non è brutto tempo a Cleveland!!!"

Perfetto! se questo non è brutto tempo, immaginiamoci quando ci sarà, "il brutto tempo"...! Vabbè! Domani andrò dal vicino (quello che ha invitato i daini a bere un the a casa sua) e gli chiederò in prestito la canoa; magari ne avrò bisogno per andare a lavorare!

Intanto però uso la macchina, di cui ho rinnovato il noleggio proprio venerdì:

"Salve posso tenere la stessa macchina? Sa... ormai mi ci sono abituato!"

"Certo, non c'è problema"

dopo due minuti di scrittura al computer...

"No... non può tenere la stessa macchina"

"e perché?"

"perché non riesco a inserirla nel computer!!!"

BENE!!!

Evviva l'elettronica! Ma che sistema usano per gestire le auto? Lo stesso programma che usano a Malpensa per gestire il traffico aereo?

Risultato: mi sono beccato quello che rimaneva nel parcheggio dell'autonoleggio: adesso mi tocca andare in giro per un mese con una macchina con l'alettone posteriore, da vero tamarro!

Ma veniamo al primo dei due punti culmine della settimana: la riunione importante di lavoro di giovedì sera con i colleghi dell'ufficio.

Passo indietro: martedì mi dicono: Dante, giovedì riunione con gli sviluppatori del software e alcuni tecnici. Vuoi venire anche tu? "Dovresti indossare qualcosa di sportivo".

???

qualcosa di sportivo???

Giovedì: alle 7: gente che si presenta in pantaloncini corti, maglietta a maniche corte e scarpe da tennis! Uno con la bandana cattiva da pirata portoricano in testa.

missione della riunione di lavoro: FARE PIU' PUNTI DEGLI ALTRI!

Dove? AL LASER GAME di Cleveland!

Evviva gli appuntamenti di lavoro!

1 ora di Laser Game mi sono costati 12 strappi muscolari, 25 contratture e 10 promesse di omicidio!

Ma alla fine la mia squadra ha vinto (sorvoliamo però sui parziali e soprattutto sul mio...) e la partita è finita in gloria: 4 teglie di pizza e due casse di birra, tutto a spese dell'azienda (compresa l'ora di gioco).

Leggermente confuso e ubriacato dalla vittoria (ecché credete... mica mi sono ubriacato di birra!!!) , per tornare a casa ho sbagliato AUTOSTRADA e mi sono fatto 25 miglia (40 km) di giro turistico aggiuntivo, prima di ACCORGERMI di avere sbagliato strada per poi tornare indietro!

In verità sono tanti gli "appuntamenti" di lavoro che la RuleStream Corporation organizza per i suoi dipendenti: martedì cena ristorante italiano, mercoledì cinema (cartone animato), giovedì Laser Game.

Secondo me se producessero videogiochi invece che software per l'ingegneria, forse farebbero più soldi!!!

Il secondo punto clue della settimana riguarda la gita organizzata dal corso di inglese di sabato alle Cascate del Niagara.

Ragazzi... sono fenomenali! Veramente impressionanti! C'è un battello che ti porta proprio sotto il muro d'acqua: devi indossare la mantellina che ti danno perché altrimenti ti inzuppi tutto, considerando il polverone d'acqua che si solleva! Poi c'è la possibilità di fare un passaggio a piedi proprio di fianco alle cascate: se allunghi il braccio tocchi l'acqua. Lì veramente ti bagni. L'organizzazione ti fornisce di sandali di plastica (ti devi togliere le scarpe e le calze e tirare su i pantaloni) e la mantellina, poi... buona doccia!!!

Per arrivare alle Cascate, abbiamo noleggiato 4 taxi da 12 posti (pulmini). Formazione dei tassisti:

alla guida del Taxi numero 1: Bob Marley a 72 anni. Vecchio nero semipelato con capelli lunghi rasta fino alla schiena e sigarone in bocca.

Taxi 2: Totò l'africano: nero con mento squadrato sguardo stralunato e... sigarone in bocca.

Taxi 3: Non guardarmi non ti sento. soprattutto non guardarmi. nero strabico con la faccia da pazzo instabile appena fuggito dal manicomio, cappellino verde scuro prato-di-milano e... sigarone in bocca!

Taxi 4: Mike Tyson, il suo secondo mestiere. Dai, diglielo in faccia, se hai il coraggio, che ormai è un fallito! Anche lui col sigarone in bocca.

Per fortuna, nessuno fumava durante il viaggio.

Indovinate in quale taxi sono salito?

Bravi! Taxi numero 3!!!

Come un cane assomiglia al suo padrone, anche un taxi assomiglia al suo tassista.

Anche per il taxi 3 questa regola era vera (tranne il colore, che era bianco). Pulmino instabile sopra le 40 miglia orarie, tappezzeria verde prato-di-milano e... sigarone fumante di dietro! Ad un certo punto il tassista si ferma di botto IN MEZZO ALL'AUTOSTRADA, scende e ci abbandona sul pulmino, scappando di corsa dietro un cespuglio (!!!???!!!). Dopo un paio di minuti ritorna soddisfatto!

Va bene che quando scappa scappa, ma qui si esagera!!!

Quando tornerò in Italia, vi farò vedere le foto che ho scattato.

Noterete TRE particolari: il primo ve lo devo anticipare, gli altri due li noterete da soli:

1-. Gli asiatici facevano a gara per fare le foto... CON ME!!! E chi sono io? Babbo Orientale? E non ero nemmeno vestito di Rosso Partito!

2-. Ci sono un sacco di asiatici, per l'appunto (ma questo lo sapevate di già). Non pensiate però che io sia razzista quando rido (bonariamente) di loro o che mi creda chissacchì; i coreani, i taiwanesi, i thailandesi e i giapponesi, infatti, sono simpaticissimi e meritano tutta la stima di questo mondo. Però diminuiamo il numero dei cinesi, per favore. Grazie.

3-. Quando scatti le foto con gli asiatici, devono sempre fare il segno della V di vittoria con le dita! Perché??? e perché se non lo fanno devono rifare la foto???



Con quest'ultimo dilemma vi lascio, vi saluto e vi do appuntamento alla prossima settimana.



Have a good week!



Dante



PS: mi sono scordato di parlarvi di Tonino 'o Scassatore, omino simpaticissimo tuttofare che viene a fare le riparazioni, ma ve ne parlerò un'altra volta. Voi, intanto, andatevi a riguardare come si gioca a Super Mario Bros!



Ciao!

10.03.2005

Un Dante al sole!

Salve a tutti...



Chi avesse perso la prima o la seconda puntata, come la volta scorsa, mi mandi una e-mail che gliele rimando...

UN DANTE AL SOLE... (dell'Ohio) (Terza puntata)!

Riassunto delle puntate precedenti...

Non ve lo faccio! Rileggetevi le mail precedenti!

:-)

Questa settimana vi parlerò delle mie due compagne d'appartamento, maestre speciali per bambini con difficoltà di linguaggio. Ho trovato l'ambiente giusto. Probabilmente in queste 3 prime settimane devo essere sembrato loro un loro allievo incapace di parlare, con l'aggravante che mentre i loro bambini riescono a capire quel che loro dicono, io dovevo farmi ripetere tutto almeno 2 volte! D'altronde, questa per me non è una novità! Infatti non è un problema di lingua, o almeno, non lo è più. Chi lavora con me sa benissimo che la mia memoria arriva a giusto due secondi prima e quindi anche al lavoro devo farmi ripetere le cose! ma torniamo a... di cosa stavamo parlando? Non me lo ricordo più! Vabbè, allora parlerò delle mie due compagne d'appartamento.

Una si chiama Amanda, 31 anni, e l'altra Connie, 29. sono molto simpatiche e grandi lavoratrici, tanto che spesso le vedo solo al mattino e alla sera tardi. Qualche volta la sera esco con loro e con il moroso di Amanda, Steve, quello che mi ha pagato il conto da Valerio a Little Italy la settimana scorsa!!! Veramente un amico! Siccome tutti dicono che sono tirato come un elastico con la sclerosi multipla, giusto per non contraddirmi, ancora non ho cerc... ahem... trovato l'occasione per ripagare! In verità mi sono offerto di preparare una cenetta italiana che è andata molto bene. Ho perfino evitato l'intervento dei pompieri.

Voi a questo punto vi farete due domande: la prima è: ma quand'è che Dante smette di rompere con queste email? Mentre l'altra è: dove trova Dante il materiale per preparare una cenetta italiana?

Alla prima non rispondo, mentre per soddisfare le fortissima curiosità che sicuramente avrete sulla seconda domanda, vi dirò che esistono diversi negozi di prodotti italiani. In uno c'ho perfino trovato la marca "TRE SORELLA"! (con relativa traduzione in calce "The Three Sisters"). Evviva la grammatica, e questo la dice lunga sui prodotti cosiddetti "italiani". Ma la pasta Barilla c'è sempre, come la De Cecco o la Molisana. I sughi sono di vario genere, dal normale sugo alla marinara (senza grassi per diabetici e pronto in 12 secondi al micro) al generico sugo "per pasta", leggera mistura che contiene pomodori, olive, olio, sale, peperoni, carne, pesce, mais, piselli, carote, basilico, topi morti e cervi affettati. Praticamente un cucchiaino corrisponde all'equivalente calorico sviluppato da un trattore Lamborghini da 850 cavalli in una intera giornata lavorativa. Due cucchiaini sfamano il Brasile.

La prima volta che vai a far spesa, ti ci vogliono 3 ore (tempo effettivo che io ho impiegato) per raccapezzarti, dal momento che i prodotti sono tutti presentati in maniera diversa dalla nostra: il latte in bidoncini, i minestroni in lattine, lo yogurt in vasetti conici come i nostri, ma al contrario! In qualche supermercato forse vendono anche i bambini in provetta. La Danone qui si chiama Dannon e il suo yogurt è talmente denso che per mangiarlo, devi andare nel reparto Brico e usare la motosega! Alla cassa, passato l'infarto delle tasse (ricordate la prima puntata?), c'è sempre un ragazzo (proprio uno per cassa), oltre la cassiera, che ti mette la spesa nelle buste, utilizzando la media di una busta ogni 3 prodotti scarsi. Se lo chiedi, altri 5 o 6 ragazzi ti mettono la spesa in macchina. Se si facesse così anche in Italia, forse risolveremmo la questione del Milione di Posti di lavoro!

Ok... devo darvi una brutta notizia...

Madame Mc Collough è in vacanza per 2 settimane e non la vedrò più fino alla fine del corso... peccato: non troverò mai più nessuno che sappia fare l'imitazione della foca che si siede alla cattedra e ti interroga, come sa fare lei!

Vabbè!

Per oggi è tutto,

arrivederci alla prox settimana!

Kisses,

Dante